Realizzato in collaborazione con l’Ente Parco della Murgia Materana e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, il progetto è stato inserito nel programma “Sviluppo Sud” finanziato da Fondazione Cariplo, Fondazione Carisbo e Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Nasce per creare un concreto modello metodologico da applicare agli interventi di salvaguardia e promozione del patrimonio rupestre lucano. Da Melfi a Metaponto, lungo la dorsale bradanica, la Basilicata è costellata da caratteristici presidi rupestri, che trovano nei Sassi di Matera l’episodio più noto e più importante. Questi siti rappresentano irripetibili testimonianze storico-artistiche per la suggestione dei luoghi e la singolare compenetrazione tra ambiente, storia, architettura e arte.

Il patrimonio culturale del territorio, ricco di importanti testimonianze preistoriche, di antichi insediamenti urbani, di suggestive architetture ipogee, di luoghi di culto spesso illuminati da preziosi corredi pittorici, ha guidato la scelta progettuale di un distretto culturale specifico, con l’obiettivo di condividere buone pratiche di conservazione e valorizzazione.
L’interesse tuttavia non si è concentrato soltanto sull’area rupestre monastica alto-medievale e sui Sassi di Matera, ma anche su un’offerta polivalente che va dal Vulture al Materano, dalla preistoria all’arte contemporanea, così da includere:

La selezione effettuata unisce il recupero di straordinari luoghi di culto del monachesimo alto-medievale, la tutela delle pitture rupestri preistoriche e la funzionalizzazione tecnologica degli ambienti ipogei per le grandi mostre di scultura nei Sassi (Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci). Terminale di questo percorso è il MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea.