2004
Alfonso Pontrandolfi

Collana I Libri del Geco (Edizioni Fondazione Zétema, Matera)

La pubblicazione affronta un tema essenziale per la conoscenza della condizione sociale ed economica di Matera degli ultimi secoli. Sulla base di un’accurata ricerca e sullo sfondo di una sistematica ricostruzione dell’evoluzione della proprietà fondiaria, che costituiva il fattore determinante degli assetti economici e sociali della società, l’autore ripercorre la storia della città di Matera fra Ottocento e Novecento lungo l’inedito filo dell’ascesa e del declino della sua borghesia agraria.  Ne scaturisce una ricostruzione particolarmente efficace delle dinamiche e delle trasformazioni che hanno interessato la società materana e delle successive evoluzioni della sua classe dirigente, utile anche ai fini di una più completa valutazione delle sue condizioni attuali.

Le vicende della vita politica cittadina nei decenni a cavallo fra Ottocento e Novecento, quando la dialettica fra la borghesia più illuminata e la parte di essa attestata su posizioni più conservatrici raggiunse il massimo sviluppo, sono tratteggiate con dovizia di particolari ed efficacia interpretativa. Emerge, così, il susseguirsi delle vicende che portarono rapidamente all’avvento del fascismo e che colsero la borghesia materana alle prese con un faticoso e tormentato processo di ricollocazione politica, alla ricerca, cioè, dopo la sconfitta del partito nittiano nelle elezioni del 1921, di un dialogo con il nuovo regime politico che, fallito, ne determinò il sostanziale tramonto politico. In coincidenza con l’evento della elevazione di Matera a capoluogo di provincia, l’egemonia politica passò al nuovo ceto sociale della media e piccola borghesia delle professioni e del funzionariato pubblico. Un processo, quindi, di sostituzione delle classi dirigenti che, iniziato allora, è proseguito anche dopo la caduta del fascismo.