Il Casone della Murgia, risalente al XVIII secolo, rappresenta un eccellente esempio di architettura agricolo-pastorale della Murgia materana, un tempo adibito a luogo di produzione casearia.
Struttura unica nel suo genere, è composta da tre ambienti: un corpo centrale e due stanze laterali.
Il corpo centrale, destinato alla stagionatura dei formaggi e al soggiorno dei lavoratori, è di forma circolare e sormontato da una cupola in tufo che sembra ispirarsi alle architetture orientali. Su questo ultimo lato, posto a sud, si innalza un bellissimo comignolo.
Il Casone è una composizione architettonica tanto insolita, quanto affascinante e per le sue pregevoli peculiarità è stato paragonato ad una piccola moschea islamica con il minareto.

Il rilievo e lo studio dei particolari compositivi effettuati fanno ipotizzare un disegno progettuale realizzato da un architetto o artista o altra figura tecnica rimasta sconosciuta. Infatti il Casone, pur essendo nato come una struttura di servizio, contiene significativi elementi di decoro, indicativi di una costruzione premeditata sulla carta.
Con l’abbandono da parte dell’azienda di produzione casearia, l’edificio ha subito un lento processo di degrado, legato soprattutto alla crescita di piante e arbusti infestanti.
Il progetto di recupero, proposto e finanziato dalla Fondazione Zétema, in collaborazione con l’Ente Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano che possiede l’immobile in comodato d’uso, ha previsto un intervento di ripristino degli interni riproponendo un mix di tecniche tradizionali e tecniche innovative compatibili con la costituzione calcarea della struttura.
L’intervento ha ridato vita al Casone ripristinando il rapporto di scambio simbiotico tra paesaggio e bene restaurato. Attuato, inoltre, in un luogo protetto come il Parco della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri, conferma l’attenzione per il corretto recupero del patrimonio culturale e ambientale e la cura dei beni del territorio, come buone prassi da replicare e tramandare.